18 agosto, salita alla Tète Blanche con partenza da Glacier (Ollomont AO), passando per la conca di By, il rifugio Chiarella all’Amianthe e quindi deviazione in discesa in quota al bivacco Savoie, abbracciando così l’intera conca di origine glaciale.
La vetta segna il confine con la Svizzera e lungo la prima parte del sentiero si trovano riferimenti ai percorsi usati dagli antifascisti, tra cui Luigi Einaudi, per trovare riparo. Un paio di cartelli recitano:

IL SENTIERO DELLA SPERANZA
LA SVIZZERA – TERRA D’ASILO 1943 – 1945
« ln questa Europa dove i popoli sono divenuti materiale umano necessario alle guerre, dove l’uomo non è più che un numero, dove egli è contato, catalogato secondo le sue attitudini, in relazione al “grande macello organizzato”, un solo paese continua a rispettare l’uomo: la Svizzera.
ln questa Europa dove si eliminano i deboli, solamente perché sono più fragili; dove la forza non solo primeggia sul diritto, ma diventa essa stessa diritto; dove il principio del super stato, del super popolo, della razza superiore ha potuto formarsi, un solo paese aiuta i deboli, rispetta il diritto, stabilisce e rispetta l’uguaglianza tra i vari cantoni grandi e piccoli e tra le diverse razze: la Svizzera.
L’Europa dovrà diventare come la Svizzera. Questa nuova grande Svizzera avrà in Europa l’autorità sufficiente per impedire che al suo inteino dei popoli aspirino a primeggiare su altri ed essa avrà un potere d’attrazione sufficiente affinchè tutti i popoli europei periferici sentano il bisogno di entrare nella comunità Svizzera, cioè nella comunità europea. »
Émile Chanoux*, La Suisse : Modèle de Fédéralisme, pubblicato postumo su L’Union valdôtaine, 14 luglio 1947
«Tutti i popoli hanno diritto di conservare i propri caratteri, la propria personalità etnica e storica, a qualsiasi complesso politico appartengano. Come l’uomo persona ha diritto a vedere salvaguardata la propria personalità, così le collettività umane devono poter sussistere serbando intatte le caratteristiche della loro personalità.
É una legge di giustizia. È l’unica garanzia di pace in Europa.»
Émile Chanoux, Federalismo e Autonomie, pubblicato nella serie dei Quaderni dell’Italia libera/n, 26 senza data [ma 1944]
*1906-1944. Protagonista della Resistenza valdostana e sostenitore del Movimento federalista

IL SENTIERO DELLA SPERANZA
LA SVIZZERA – TERRA D’ASILO 1943 – 1945
«Nessuno sa quale sia la verità vera; sappiamo solo che essa non è quella comandata… [Bisogna] cercare dappertutto la parola verità, la parola di chi scrive come pensa, anche se quella parola è diversa ed opposta a quella di chi comanda, anche Fe è diversa dalla tua.»
Luigi Einaudi. Diario dell’esilio, 1943-1944
«L’Europa che l’Italia auspica, per la cui attuazione essa deve lottare, non è un’Europa chiusa contro nessuno, è un’Europa nella quale gli uomini possano liberamente far valere I loro contrastanti ideali e nella quale le maggioranze rispettino le minoranze e ne promuovano esse medesime i fini, sino all’estremo limite ln cui essi sono compatibili con le persistenza delfintera comunità. Alla creazione di quest’Europa l’Italia deve essere pronta a fare sacrificio di una parte della sua sovranità.»
Luigi Einaudi+, Discorso pronunciato all’Assemblea costituente, 29.07.1947
*Con la moglie Ida andò in esilio in Svizzera durante le persecuzioni contro gli antifascisti.
Paul-Alphonse Farinet fece da tramite e ospitò i coniugi Einaudi in questa casa.
Luigi Einaudi (1874-1961) sarà poi presidente della Repubblica italiana dal 1948 al 1955
«Sembra a me che sarebbe bello e nobile da parte della nuova Italia iniziare, per prima in Europa, una politica di larga libertà nelle sue zone di frontiera, in quelle zone cioè dove i vecchi nazionalismi europei avevano sempre fatto sentire più duramente il loro peso, facendo così di quelle strisce estreme dei territori statali degli inevitabili punti d’attrito, dei fatali focolari d’irredentismo, pretesto e motivo poi facile per le guerre e le avventure nazionalistiche.
Noi dobbiamo farne invece degli anelli di collegamento tra una Nazione e l’altra, dei pontk di passaggio su cui s’incontrino gli uomini dei vari paesi e imparino a smussare gli angoli, a lasciar cade?9 le diffidenze, a deporre la boria delle nazioni.»
Federico Chabod*, Lettera a Ugo La Malfa, Valsavarenche, 10 ottobre 1944
*1901-1960. Storico, partigiano, promotore nel corso della Resistenza dell’autonomia regionale e primo Presidente del Consiglio Valle di nomina C.LN. (Comitato di Liberazione Nazionale).

Poco oltre i 2000 metri troviamo stormi di rondini. Animale simbolo da millenni della cultura mediterranea, che oggi è a forte rischio di sopravvivenza a causa della azione umana.

Nella conca di By sta iniziando la tradizionale Bataille de Reines (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bataille_de_reines…). Oltre ad animali che vengono fatti combattere, notiamo la notevole presenza di automezzi ben oltre i 2000 metri e in un ambiente certo non destinato al passaggio di auto.

Dalla cima (quasi 3500 mt), con temperature che per una volta si avvicinano a quelle “normali” per queste altitudini, la vista è incredibile: Gran Combin di fronte, il Cervino, il Rosa, il Bianco, la Grivola, Emilius, Ruitor, Gran Paradiso, i maestosi 4000 svizzeri… Non si può fare a meno di restare assorti di fronte a tanta pace e terribile bellezza. Allo stesso tempo il sentimento di sconforto per i ghiacciai in rapida estinzione: spettacoli indescrivibili come la cascata di fusione a breve resteranno solo nei ricordi.

Ci troviamo sul confine e pensiamo a ciò che fu e ciò che è: per gli esuli speranza in una società più equa e libera, per i migranti di oggi una porta sprangata opposta al proprio desiderio di sopravvivere.

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